Grande soddisfazione per inserimento Appennino Tosco Emiliano nelle Rete delle riserve ‘Uomo e Biosfera’ MaB UNESCO

pietra_03-vi“BUONA OPPORTUNITA’ ANCHE PER IL FUTURO DELL’AGROALIMENTARE”.
“L’inserimento dell’Appennino Tosco Emiliano nelle Rete delle riserve ‘Uomo e Biosfera’ MaB UNESCO è motivo di grande soddisfazione e, soprattutto, è un’ulteriore opportunità per i nostri territori e può esserlo, in particolare, per la nostra economia se sapremo incrociare gli elementi di riflessione culturale e innovazione economica. Il punto due del MaB, infatti, sottolinea l’importanza dello sviluppo di un settore agroalimentare sostenibile.

Per questo, io credo sia il momento di ragionare, sulla scia di una certificazione territoriale, di nuovi fattori su cui competere in chiave di sempre maggiore distintività dei prodotti del nostro Appennino. Ragionare con chi produce e chi consuma sulla valorizzazione delle produzioni. Un marchio che avrà un valore doppio se saprà incidere anche sulla cultura imprenditoriale dell’agricoltura. Produzione agricola e salubrità del cibo collegati, la salute delle persone e dell’ambiente una cosa sola, Auspico che amministratori, imprenditori e cittadini vogliano cogliere questa occasione per confrontarsi su un nuovo rapporto appunto tra “uomo e territorio” nel nostro Appennino , che ha elementi inediti, molte attività da reinterpretare in questo tempo. Lo afferma la senatrice Pd Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura.

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Punti nascita in montagna. Il Ministero risponde alla mia interrogazione

sanità“Condivido l’obiettivo di un sistema messo in sicurezza e la diminuzione dei parti cesarei ma non l’approccio che non studia modelli specifici per un paese a prevalenza di montagne e colline. La risposta del Ministero è troppo generica”.

“Questa mattina al Senato il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo ha risposto all’interrogazione urgente che ho presentato lo scorso 21 aprile sulla razionalizzazione dei punti nascita”. Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli.

“La risposta data dal sottosegretario ha ripreso genericamente i punti dell’accordo. Condivido gli obiettivi, ma non l’approccio che procede in modo indistinto. Per questo ho condiviso l’esigenza e l’urgenza di intervenire su livelli critici e forti squilibri nelle diverse aree del Paese. Per l’Italia l’alta percentuale di parti cesarei è un problema vero e preoccupante “.

“Mi sono quindi dichiarata non soddisfatta – prosegue Pignedoli – il numero dei parti annui è importante perché sancisce indubbiamente una esperienza che diventa garanzia di professionalità e quindi maggior sicurezza, ma deve essere più valutata rispetto all’equipe medica prevista che non al presidio ospedaliero singolo. In un paese che ha il 70% di montagne e colline è necessario pensare ad un modello di servizi specifici tesi alla sicurezza, che non imponga solo alle persone di spostarsi ma anche ai professionisti. Uno spostamento di 1 ora e 40 minuti, come nel caso del nostro alto Appennino, tempi che aumentano in caso di neve o maltempo, non credo possa essere legato solo alla istituzione di un Sistema di Trasporto Assistito come previsto dall’Accordo. Serve accorciare tempi e distanze dal punto di nascita”.

“Non sono a chiedere deroghe una tantum, sono convinta che sulla salute dei cittadini non si possano fare semplificazioni, sarebbe irresponsabile , prosegue la Pignedoli – ho chiesto che il Ministero approfondisca modelli che insieme a standard operativi e tecnologici adeguati prevedano l’impiego dei medici ad intervenire su sistemi ospedalieri integrati. Serve studiare un modello che tenga insieme realtà più forti con quelle più deboli”.

“Fatto sanz’altro positivo è stato che la presidente della Commissione Sanità del Senato Emilia De Biasi, al termine della seduta, abbia ribadito che vista la complessità delle questioni poste, non si possa ritenere questa una questione chiusa, ma viste le diverse problematiche aperte in tutto il territorio nazionale si approfondirà ulteriormente con il Ministero questo tema.

Credo che sarà importante ora un incontro con la Regione Emilia Romagna – conclude Pignedoli – per verificare spazi di intervento così come del resto sta ragionando la regione Toscana che oltre al punto nascita all’isola d’Elba ha raggiunto un accordo temporaneo per la tenuta di tre punti nascita al di sotto degli standard numerici previsti”.

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Grande soddisfazione per l’approvazione del collegato agricoltura

agricoltura1“Finalmente è partito quel piano di riduzione e riforma degli Enti agricoli al servizio degli agricoltori, una priorità nel mio impegno in parlamento”.

“Dopo oltre un anno e mezzo di lavoro in commissione agricoltura al Senato, oggi abbiamo approvato il collegato Agricoltura: una tappe fondamentale per tutto il comparto dell’agroalimentare perché propone cambiamenti strutturali sulla legislazione agricola e su strumenti di servizio al settore perché siano più trasparenti e più efficaci”Lo afferma la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

“La competitività si accresce se si può contare su un sistema burocratico efficiente, su un sistema normativo chiaro e leggibile e su un sistema di incentivi strutturato e non una tantum . Nel testo – spiega la parlamentare reggiana – ci sono importanti misure sul riordino e la semplificazione della normativa agricola. Si propone un unico Codice Agricolo che armonizza le migliaia di norme che si sono stratificate da diversi livelli da quello europeo a quello locale”.

“Finalmente è partito quel piano di riduzione e riforma degli Enti agricoli al servizio degli agricoltori, una priorità nel mio impegno in parlamento, che ho portato avanti attraverso proposte legislative che ho depositato a nome del gruppo PD e oggi vengono prese come ipotesi di riforma dal governo con tempi stabiliti e criteri precisi. Il collegato agricoltura, infatti, prescrive al Governo di provvedere al riordino di questi strumenti, partendo da un’Area di Gestione delle RISORSE EUROPEE fortemente rivista. Massima trasparenza nelle operazioni, controlli fatti da un organismo super partes, domande della Pac informatizzate per un rapporto sempre più diretto “produttore-Pubblica Amministrazione”. Ancora, prevede un nuovo Sistema di Ricerca, oggi frammentato in quasi 100 punti di ricerca in Italia, che saranno più che dimezzati e organizzati in strutture attrezzate, impostati su tematiche specifiche, aperti e attrezzati per un trasferimento reale di innovazione alle imprese e non laboratori AUTOREFERENTE. Si prevede, poi , un ‘area dei servizi finanziari in cui si delineano in modo puntuale attività e modalità di misurazione sull’efficacia degli interventi finanziari e l’impatto reale sulle imprese”.

“Nel Collegato agricolo, inoltre si punta sui giovani con le società di affiancamento anziani-giovani in cui trasferimento di esperienza si coniugherà con le nuove tecnologie e nuove frontiere dell’innovazione in agricoltura , altra misura importante nel capitolo competitività e la previsione del potenziamento della logistica e di piattaforme organizzate sulla distribuzione delle produzioni. Inoltre sulla tutela delle produzioni, altra soddisfazione, è stato approvato l’emendamento a mia prima firma in materia di contraffazione agroalimentare che prevede un inasprimento delle pene per chi dovesse contraffare prodotti agroalimentari, ma anche per chi imita, usurpa, evoca o comunque altera indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari”.

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Agricoltura: Multe più salate e diffida per chi contraffà

effetto-erba31.gifApprovato emendamento che allinea normativa italiana a norme europee su contraffazione e imitazione prodotti agroalimentari

“Con l’approvazione del collegato agricoltura vedremo, finalmente, un significativo inasprimento delle pene per chi non solo contraffà prodotti agroalimentari, ma anche imita, usurpa, evoca o comunque altera indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari”.
A dichiararlo è la sentrice Pd Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione agricoltura di Palazzo Madama, che prosegue “Quest’oggi il Senato ha infatti approvato l’emendamento a mia prima firma che consente di allineare coerentemente la norma penale con le pertinenti disposizioni dei 4 regolamenti europei vigenti in materia di contraffazione agroalimentare”.
“Nel dettaglio – spiega la senatrice Pd – l’emendamento prevede che chi dovesse incorrere in tale pene sarà punito con due anni reclusione e con una multa decisamente più salata di quella sino ad oggi prevista. Si passa, infatti, dall’attuale tetto di 20.000€ alla nuova ammenda compresa tra un minimo di 20000 e un massimo di 100000. Euro.
“Finalmente – conclude Pignedoli – una presa di posizione seria nei confronti di una piaga, quella della contraffazione sugli alimenti che rischia di mettere a rischio la salute dei cittadini e annulla il valore del lavoro onesto si tanti imprenditori.”

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Il mio Intervento in Aula al Senato sul Corpo Forestale dello Stato

corpoforestaledellostato1Signora Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, l’ordine del giorno G7.102 vuole evidenziare, anche attraverso la ricostruzione dell’attività del Corpo forestale (che abbiamo riportato), quanto sia indispensabile il rafforzamento del sistema di CONTROLLO e di TUTELA del settore AGROALIMENTARE in questo Paese, come hanno detto diversi colleghi. Un Paese, il nostro, costituito per il 70 per cento da montagne e colline, che ha il più alto numero di prodotti certificati, con 147 riserve naturali e statali, di cui 130 presidiate dal Corpo forestale e, proprio per questo grande patrimonio, più esposto a rischi di frodi e contraffazioni delle produzioni agroalimentari, di attività illecite e infiltrazioni criminali nei settori ambientali: dalla malagestione dei rifiuti alle pratiche inquinanti fino al commercio illegale di animali.

Un Paese così caratterizzato dal suo contesto ambientale e paesaggistico, mentre si appresta alla riorganizzazione delle forze di polizia, deve certamente prevedere una struttura dedicata alle gestione e al controllo del territorio; una struttura specializzata sui temi agroambientali. Occorre attuare una riforma reale, e non una semplice azione di spending review.

Riformare in questi ambiti significa avere il coraggio e l’onestà intellettuale di riconoscere e prevedere sempre meno funzioni generiche, sempre meno “di tutto un po’” , ma, al contrario, specializzazioni che permettano un approccio altamente professionale sulla sicurezza ambientale e agroambientale; più coordinamento stretto, poi, tra le specializzazioni; nessuna autoreferenzialità. Noi in questo Paese siamo ammalati di autoreferenzialità e oggi essere autoreferenti significa creare inefficienze. Questo dobbiamo dirlo chiaramente !

Specializzazioni e sistemi a rete: di questo c’è bisogno; questo è ciò che serve al nostro Paese. Questo è il modo anche per valorizzare e aggiornare le funzioni di un Corpo forestale che ha maturato competenze, alte professionalità, cultura ambientale profonda; una capacità anche di fare prevenzione alla cura dei territori. Per questo, dentro un processo di razionalizzazione e di riorganizzazione, il Corpo forestale deve avere un’autorevole centralità e deve essere protagonista nel rilancio di un nuovo sistema. Noi consideriamo questa una prima tappa di una riforma delle forze di polizia, e non l’unica

Non ci vogliamo tuttavia lanciare in una difesa dell’esistente; non sarebbe giusto, perché tutti sappiamo che per far fronte alle criticità crescenti che riguardano ambiente e cibo, dinamiche che hanno dimensioni di carattere ormai mondiale, serve rafforzare sistemi e organizzazione; serve affinare mezzi e tecnologie. Niente può essere statico, tantomeno in questo settore, tantomeno in questo tempo.

Ci si adegui alla complessità crescente; si modifichino anche assetti organizzativi, ma per rafforzare non certo per indebolire.!

Proprio per questo, non si pensi di diluire le funzioni di tutela, di controllo e di prevenzione del settore agroalimentare in ambiti generici. Sarebbe arretrato e incoerente se una scelta fatta oggi, nel 2015, quando la questione ambientale è tra quelle epocali del ventunesimo secolo, ipotizzasse una dispersione in ambiti generici di competenze e funzioni di tutela ambientale: sarebbe incomprensibile e oltremodo miope; ancor più incoerente e schizofrenico risulterebbe per un Paese che su questo patrimonio vuole investire una gran parte del proprio futuro.

Un Paese che vuole investire culturalmente ed economicamente in ecosostenibilità ha bisogno di un sistema di gestione e controllo del territorio, di una polizia ambientale all’altezza di questo compito, della complessità dell’ecosistema e della sua difesa; una POLIZIA AMBIENTALE dentro un sistema tecnologicamente avanzato, con banche dati uniche, sistemi integrati e non “recinti” in competizione. Troppe volte succede: ci sono recinti in competizione tra loro !!

Allora coerenza vuole che un Paese, che mette al centro il sistema agroambientale, un Paese campione in biodiversità, il Paese, appunto, di Expo-Nutrire il Pianeta, sappia programmare, decidere obiettivi e in quale ordine di priorità: quali funzioni aggregare, quali modalità organizzative, quale utilizzo di professionalità, quali investimenti tecnologici e strumentali, e in quali tempi -( questo è importante !) – in quali tempi si attua tutto questo. Dopo decide il colore delle divise; dopo gli organigrammi, e non viceversa, non il percorso contrario.

In una visione che considera le AREE RURALI centro di un nuovo sistema di SVILUPPO ECOCOMPATIBILE , e non aree terminali, marginali, territori “di risulta” del centro urbano, si deve prevedere una modalità organizzativa che presidi concretamente le zone rurali, ovvero …….

più operatori sul campo ! più controlli diretti su acque e foreste; più verifiche dirette sulla qualità dei terreni, sulla qualità delle produzioni; …..dirette, con persone lì, sufficienti, adeguate in numero e competenze.

Quindi, una riforma che preveda di integrare ed utilizzare professionalità cresciute in ambito locale, e mi riferisco ai VIGILI PROVINCIALI, che hanno maturato competenze preziose, che conoscono e sanno. Noi, signora Ministro, riproporremo questo tema: i vigili provinciali devono essere parte del sistema di controllo del territorio. Riformare significa utilizzare al meglio le persone, motivarle, professionalizzarle. Investire su questo è spesa utile. Spreco è tenere le persone in standby, sospese….in attesa di una soluzione che verrà.

Noi chiediamo che venga accolto questo ordine del giorno come impegno al Governo a perseguire detto obiettivo, a seguire il percorso per la COSTRUZIONE e NON per la dismissione, per una polizia ambientale forte e moderna, con il CorpO forestale come soggetto trainante di questo cambiamento. Il Corpo forestale necessita di processi di innovazione, ma c’è bisogno di competenze alte e di un know-how sulla tutela ambientale, e il Corpo forestale se l’è costruito nel tempo. Non possiamo disperderlo, perché sarebbe un cattivo governo delle risorse.

Chiediamo, signora Ministro, in sostanza, un impegno dichiarato perché obiettivi come AMBIENTE SALUBRE e CIBO SANO siano indicati come priorità del vivere e siano, quindi, il primo punto in agenda.

Siamo disponibili a lavorare su questo per rafforzare, consolidare ed efficientare, per un sistema dedicato e specializzato nell’AGROAMBIENTALE

Ciò richiede questo tempo e questo ci aspettiamo dal Governo.!

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Carta di Milano riprende mozione Pd approvata in Senato

carta di milano“La Carta di Milano presentata ieri dal ministro Martina è un’iniziativa molto importante che mette al centro il diritto al cibo, ma anche all’energia, il rispetto della terra, del mare e della biodiversità. Sarà un documento di impegno fatto da singoli cittadini, istituzioni, associazioni, governi per salvare il pianeta e garantire un equo accesso al cibo per tutti”. Lo afferma la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

“Già un anno fa il Senato aveva approvato una mozione che andava proprio in questa direzione: un patto globale per il cibo basato sui alcuni precisi impegni. Tra questi, contribuire al monitoraggio internazionale e proporre l’adozione di piani nazionali contro lo spreco alimentare; assicurare l’accesso ai mercati dei piccoli produttori agricoli per garantire a tutti l’accesso al cibo secondo gli obiettivi Onu e promuovere modelli nutrizionali attenti all’impatto sulla salute e sull’ambiente. Ma la crescita dello squilibrio tra risorse esistenti e una popolazione mondiale in costante e forte aumento si intreccia con ulteriori criticità, connesse ai cambiamenti climatici, ad una gestione non oculata delle risorse idriche, al consumo di suolo agricolo sottratto alla produzione di cibo, ai problemi di approvvigionamento energetico, alla crescente occidentalizzazione delle diete che conduce a sostituire, in misura sempre maggiore, l’alimentazione a base di proteine vegetali con quella a base di proteine animali. Tutte questioni – conclude la senatrice del Pd – contenute nella mozione approvata al Senato e poi messe al centro del documento finale di Expo 2015”. – See more at: http://www.senatoripd.it/doc/11326/pignedoli-carta-di-milano-riprende-mozione-pd-approvata-in-senato.htm#sthash.rCbaPrTS.dpuf

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Su forestale rilancio e riorganizzazione corpo in polizia ambientale per specificità agroalimentari

corpoforestaledellostato1Approvato ordine del giorno del PD presentato a prima firma Pignedoli

“In questi giorni, nell’ambito del provvedimento sulla riforma della pubblica amministrazione, abbiamo discusso molto in merito alla ricostruzione dell’attività del Corpo forestale, indispensabile per il rafforzamento del sistema di controllo e di tutela del settore agroalimentare in questo Paese.

Riformare in questi ambiti significa davvero avere il coraggio e l’onestà intellettuale di riconoscere e prevedere sempre meno funzioni generiche che permettano un approccio altamente professionale sulla sicurezza ambientale e agroalimentare. Proponiamo l’istituzione di una polizia ambientale.

Serve un maggior coordinamento tra le specializzazioni, nessuna autoreferenzialità, in un paese, il nostro, ammalato di autoreferenzialità e ove oggi, essere autoreferenti, significa creare inefficienze e sprechi

Per questo non ci siamo voluti lanciare nella difesa tout court dell’esistente, perché tutti sappiamo che per far fronte alle criticità crescenti che riguardano ambiente e cibo, dinamiche che hanno dimensioni di carattere ormai mondiale, serve rafforzare sistemi e organizzazione, serve affinare mezzi e tecnologie. Un Paese che vuole investire culturalmente ed economicamente in ecosostenibilità ha bisogno di un sistema di gestione e controllo del territorio, di una polizia ambientale all’altezza di questo compito, tecnologicamente avanzato, con banche dati uniche, sistemi integrati e non recinti in competizione, come troppo spesso accade. Coerenza vuole che un Paese che mette al centro il sistema agroambientale, un Paese campione in biodiversità, il Paese, appunto, di Expo-Nutrire il Pianeta, sappia e debba programmare, decidere obiettivi e in quale ordine di priorità. Quali funzioni aggregare, quali modalità organizzative, quale utilizzo di professionalità, quali investimenti tecnologici e strumentali, e in quali tempi si attua tutto questo. L’ordine del giorno a mia prima firma accolto dal Governo, inoltre, propone di integrare in un nuovo sistema di controllo dell’agroalimentare i vigili provinciali. L’importante è non lasciare le persone in standby, nell’incertezza, questo è un vero spreco”. Lo dichiara la senatrice Pd Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione agricoltura del Senato.

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Interrogazione a Lorenzin per valutare contesto montano su questione putni nascita

sanitàPROPONIAMO INIZIATIVE PER COINVOLGERE DONNE, VERE INTERESSATE, NEL DIBATTITO

“Sul tema punti nascita, dopo essermi confrontata nelle scorse settimane con i dirigenti del servizio sanitario e con i colleghi parlamentari che provengono da zone con analoghi problemi, ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ponendo diverse questioni”. Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli, prima firmataria dell’atto di sindacato ispettivo sottoscritto da molti colleghi senatori del Partito Democratico.

Si legge nell’interrogazione: “Visto che nei distretti delle zone montane non sono praticamente raggiungibili numeri di parti annui nelle dimensioni previste dall’Accordo Governo Regioni, si chiede di approfondire i criteri sui quali è stato stabilito lo standard minimo di sicurezza dei 500 parti” e ancora “Si chiede per quale ragione non sia possibile valutare l’accreditamento del punto nascita a partire dai requisiti di sicurezza professionali, strutturali, tecnologici con soluzioni derivanti anche da integrazioni ospedaliere che ne garantiscano costantemente i livelli e non avere come discrimine essenziale il numero dei parti”.
“Infine – prosegue Pignedoli – ho chiesto al Ministro quali misure specifiche, a tutela della donna partoriente e del nascituro, si pensa di adottare in presenza di tempi lunghi di percorrenza dovuti alle peculiarità orografiche dei territori montani, per l’accesso all’assistenza non programmata in presenza di criticità impreviste”.

“E’ un tema delicato che non si può’ affrontare semplificando o andando “a blocchi di numeri”. io credo che occorra affrontare questo problema con una maggiore consapevolezza e con una riflessione che devono partire dalle dirette interessate. Il 40% dei parti cesarei in un presidio ospedaliero è un elemento su cui riflettere, non è un dettaglio. Solo le donne sanno davvero cosa significa affrontare un parto naturale o un parto cesareo, in quali condizioni vuoi affrontare questo momento determinante per la tua vita. Solo le donne conoscono i sentimenti e le ansie che per nove mesi ti accompagnano. In questo dibattito – conclude Pignedoli – manca l’opinione delle interessate, sono per iniziare a fare emergere i loro punto di vista. Non è unicamente questione amministrativo-finanziaria”.

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A talvola con qualità: quando la ristorazione educa alla buona salute

menseSabato 11 aprile a Reggio Emilia parliamo di ristorazione collettiva.

Sabato 11 aprile alle ore 9.30 presso il Centro Malaguzzi di Reggio Emilia, si terrà l’incontro dal titolo “A tavola con la qualità. Quando la ristorazione collettiva educa alla buona salute”.

Promosso da Leana Pignedoli, Vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato e promotrice del primo disegno di legge sulla ristorazione collettiva che verrà presentato nelle prossime settimane, l’incontro vedrà la partecipazione di Carla Rinaldi, presidente di Reggio Children, Leana Pignedoli, Raffaella Curioni, Assessore all’Educazione del Comune di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, Vicepresidente Provincia di Reggio Emilia con delega alla Scuola, Marina Fridel, Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Emilia Romagna, Roberto Copparoni, Direzione generale Sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute, Chiara Nasi, Presidente CIR-Food e componente di ORiCoN, Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione.

Risponderanno, inoltre, alle domande del pubblico presente Eugenio Dalli Cardillo, Avvocato specializzato in contrattualistica pubblica e appalti e Claudio Ragone, Esperto di Diritto UE e diritto comparato in materia di appalti. Concluderà il senatore Giorgio Pagliari, relatore del DDL sulla riforma della Pubblica Amministrazione.

“I profondi cambiamenti dello stile di vita delle famiglie e dei singoli – spiega Leana Pignedoli – hanno determinato, per un numero sempre più crescente di individui, la necessità di consumare almeno un pasto fuori casa utilizzando i servizi della ristorazione collettiva. Un servizio che diventa uno straordinario veicolo per incidere positivamente sulle scelte e le tendenze alimentari dei cittadini e dunque un servizio con una forte valenza pubblica. Soprattutto per la scuola una occasione, quella del pranzo, in cui si sommano valenze sociali educative e un contributo alla buona alimentazione e quindi alla buona salute. Per queste ragioni credo sia importante investire e porre attenzione a questo settore evitando che i tagli nel pubblico penalizzino i livelli di qualità dei servizi, approfondendo modalità di assegnazioni che non siano le procedure di gara al massimo ribasso. L’incontro di sabato sarà l’occasione per un confronto sulla bozza di disegno di legge, con tutti gli attori coinvolti: le istituzioni pubbliche, che definiscono livelli dei servizi, le istituzioni sanitarie e scolastiche, i fornitori di servizi e delle materie prime. Auspico – conclude Pignedoli – anche la partecipazione dei fruitori, a partire dai genitori dei tantissimi bambini che usufruiscono del servizio di mense scolastiche ogni giorno. Sarebbe davvero un ottimo punto di partenza”.

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Moby prince: a un passo da commissione d’inchiesta

moby princeDOPO 24 ANNI DIRITTO A VERITA’ E GIUSTIZIA

“A 24 anni dalla terribile strage del Moby Prince che vide 140 vittime, di cui 7 reggiane, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha finalmente deliberato all’unanimità l’istituzione della Commissione d’inchiesta su questa terribile vicenda.
Auspico questa commissione sappia dare un contributo importante per conoscere finalmente la verità su quella tragedia. Ora ci impegneremo perchè venga calendarizzata in aula a breve. Lo si deve a chi aspetta da oltre 24 anni verità e giustizia”. Lo afferma la senatrice Pd Leana Pignedoli.

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