Signora Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, l’ordine del giorno G7.102 vuole evidenziare, anche attraverso la ricostruzione dell’attività del Corpo forestale (che abbiamo riportato), quanto sia indispensabile il rafforzamento del sistema di CONTROLLO e di TUTELA del settore AGROALIMENTARE in questo Paese, come hanno detto diversi colleghi. Un Paese, il nostro, costituito per il 70 per cento da montagne e colline, che ha il più alto numero di prodotti certificati, con 147 riserve naturali e statali, di cui 130 presidiate dal Corpo forestale e, proprio per questo grande patrimonio, più esposto a rischi di frodi e contraffazioni delle produzioni agroalimentari, di attività illecite e infiltrazioni criminali nei settori ambientali: dalla malagestione dei rifiuti alle pratiche inquinanti fino al commercio illegale di animali.
Un Paese così caratterizzato dal suo contesto ambientale e paesaggistico, mentre si appresta alla riorganizzazione delle forze di polizia, deve certamente prevedere una struttura dedicata alle gestione e al controllo del territorio; una struttura specializzata sui temi agroambientali. Occorre attuare una riforma reale, e non una semplice azione di spending review.
Riformare in questi ambiti significa avere il coraggio e l’onestà intellettuale di riconoscere e prevedere sempre meno funzioni generiche, sempre meno “di tutto un po’” , ma, al contrario, specializzazioni che permettano un approccio altamente professionale sulla sicurezza ambientale e agroambientale; più coordinamento stretto, poi, tra le specializzazioni; nessuna autoreferenzialità. Noi in questo Paese siamo ammalati di autoreferenzialità e oggi essere autoreferenti significa creare inefficienze. Questo dobbiamo dirlo chiaramente !
Specializzazioni e sistemi a rete: di questo c’è bisogno; questo è ciò che serve al nostro Paese. Questo è il modo anche per valorizzare e aggiornare le funzioni di un Corpo forestale che ha maturato competenze, alte professionalità, cultura ambientale profonda; una capacità anche di fare prevenzione alla cura dei territori. Per questo, dentro un processo di razionalizzazione e di riorganizzazione, il Corpo forestale deve avere un’autorevole centralità e deve essere protagonista nel rilancio di un nuovo sistema. Noi consideriamo questa una prima tappa di una riforma delle forze di polizia, e non l’unica
Non ci vogliamo tuttavia lanciare in una difesa dell’esistente; non sarebbe giusto, perché tutti sappiamo che per far fronte alle criticità crescenti che riguardano ambiente e cibo, dinamiche che hanno dimensioni di carattere ormai mondiale, serve rafforzare sistemi e organizzazione; serve affinare mezzi e tecnologie. Niente può essere statico, tantomeno in questo settore, tantomeno in questo tempo.
Ci si adegui alla complessità crescente; si modifichino anche assetti organizzativi, ma per rafforzare non certo per indebolire.!
Proprio per questo, non si pensi di diluire le funzioni di tutela, di controllo e di prevenzione del settore agroalimentare in ambiti generici. Sarebbe arretrato e incoerente se una scelta fatta oggi, nel 2015, quando la questione ambientale è tra quelle epocali del ventunesimo secolo, ipotizzasse una dispersione in ambiti generici di competenze e funzioni di tutela ambientale: sarebbe incomprensibile e oltremodo miope; ancor più incoerente e schizofrenico risulterebbe per un Paese che su questo patrimonio vuole investire una gran parte del proprio futuro.
Un Paese che vuole investire culturalmente ed economicamente in ecosostenibilità ha bisogno di un sistema di gestione e controllo del territorio, di una polizia ambientale all’altezza di questo compito, della complessità dell’ecosistema e della sua difesa; una POLIZIA AMBIENTALE dentro un sistema tecnologicamente avanzato, con banche dati uniche, sistemi integrati e non “recinti” in competizione. Troppe volte succede: ci sono recinti in competizione tra loro !!
Allora coerenza vuole che un Paese, che mette al centro il sistema agroambientale, un Paese campione in biodiversità, il Paese, appunto, di Expo-Nutrire il Pianeta, sappia programmare, decidere obiettivi e in quale ordine di priorità: quali funzioni aggregare, quali modalità organizzative, quale utilizzo di professionalità, quali investimenti tecnologici e strumentali, e in quali tempi -( questo è importante !) – in quali tempi si attua tutto questo. Dopo decide il colore delle divise; dopo gli organigrammi, e non viceversa, non il percorso contrario.
In una visione che considera le AREE RURALI centro di un nuovo sistema di SVILUPPO ECOCOMPATIBILE , e non aree terminali, marginali, territori “di risulta” del centro urbano, si deve prevedere una modalità organizzativa che presidi concretamente le zone rurali, ovvero …….
più operatori sul campo ! più controlli diretti su acque e foreste; più verifiche dirette sulla qualità dei terreni, sulla qualità delle produzioni; …..dirette, con persone lì, sufficienti, adeguate in numero e competenze.
Quindi, una riforma che preveda di integrare ed utilizzare professionalità cresciute in ambito locale, e mi riferisco ai VIGILI PROVINCIALI, che hanno maturato competenze preziose, che conoscono e sanno. Noi, signora Ministro, riproporremo questo tema: i vigili provinciali devono essere parte del sistema di controllo del territorio. Riformare significa utilizzare al meglio le persone, motivarle, professionalizzarle. Investire su questo è spesa utile. Spreco è tenere le persone in standby, sospese….in attesa di una soluzione che verrà.
Noi chiediamo che venga accolto questo ordine del giorno come impegno al Governo a perseguire detto obiettivo, a seguire il percorso per la COSTRUZIONE e NON per la dismissione, per una polizia ambientale forte e moderna, con il CorpO forestale come soggetto trainante di questo cambiamento. Il Corpo forestale necessita di processi di innovazione, ma c’è bisogno di competenze alte e di un know-how sulla tutela ambientale, e il Corpo forestale se l’è costruito nel tempo. Non possiamo disperderlo, perché sarebbe un cattivo governo delle risorse.
Chiediamo, signora Ministro, in sostanza, un impegno dichiarato perché obiettivi come AMBIENTE SALUBRE e CIBO SANO siano indicati come priorità del vivere e siano, quindi, il primo punto in agenda.
Siamo disponibili a lavorare su questo per rafforzare, consolidare ed efficientare, per un sistema dedicato e specializzato nell’AGROAMBIENTALE
Ciò richiede questo tempo e questo ci aspettiamo dal Governo.!